Lettera aperta a politici e cittadini della VI Municipalità di Napoli
Napoli est: il dramma della insicurezza pubblica.
Lettera aperta
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Al Presidente, agli Assessori ed ai Consiglieri della VI Municipalità di Napoli
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Ai Cittadini di Napoli Est ed ai lettori di “Napoliestinmovimento.it”
PREMESSA – Una lettera aperta a tanti “politici” contemporaneamente potrebbe suscitare, a primo acchito, ilarità nel lettore destinatario. Ma non demordo dalla idea e la redigo, ritenendola quanto meno doverosa, come scaturisce dal mio riflettere sul tema in titolo.
Va da sé che ne auspico l’accoglimento da parte di ciascun destinatario, confidando in un concreto recupero di responsabilità individuale e corale. Giacché – e mi sembra non sbagliarmi – ipotizzo quanto in letargo sia stato da molti relegato proprio un articolato senso di responsabilità collettiva.
Donde il palese senso di insicurezza pubblica, insicurezza di vita, cui si auspica di contrapporre correttivi e iniziative che ne invertano la polarità per riavere e riacquistare sicurezza.
Sì: sicurezza ambientale, sicurezza alimentare, sicurezza di lavoro, sicurezza di salute, sicurezza di potere di acquisto, sicurezza di libertà di movimento e di vita, in genere.
Ecco perché non ho lasciato spazio a possibile insulsa ilarità da parte di chicchessia alla mia presente iniziativa e sollecitazione. Fatto salvo il pur possibile senso di responsabilità presente in taluni – e mi auguro molti – che tale responsabilità la posseggano caratterialmente. Ed ovviamente da tali persone mi aspetto che ne rendano esteriore il possesso e l’impegno necessario. Da soli non si vincono le battaglie, in specie quando il “nemico” è agguerrito e … ben armato.
E VENIAMO AL TEMA BIFRONTE: INSICUREZZA / SICUREZZA.
Che la “sicurezza pubblica” a Napoli fosse un annoso problema, lo si sapeva e lo si sa.. Che la situazione sia sfuggita di mano allo Stato nazionale è la sofferta impressione nella ratio di strati di popolazione sempre più ampi. E da più parti sono fortemente sentite e palesate sia la premura di lamentarsene che la sollecitazione di imprecisati adeguati rimedi.
La sensazione diffusa è quella di una drammatica “insicurezza pubblica”.
Lamentarsi e sollecitare rimedi non basta, essendo la insicurezza pubblica un problema di tutti e, pertanto, coralmente da affrontare. Ed appare evidente che necessita una radicale mutazione nel modo di approccio e nello stile di vita per ciascun attore-vittima. Occorre, pertanto, un razionale impegno personale a 360 gradi di tutti i Cittadini, sia pure nelle diversificate competenze e capacità. E questo è il primo passo.
Purtroppo, nel correre del tempo, abbiamo constato che poco o nulla sia stato predisposto e realizzato per contenerne i danni . Né sia stata avviata una progressiva recessione dei vari fenomeni delinquenziali, che sono, invece, lievitati enormemente in modalità e numero.
Il fenomeno è, purtroppo, variamente gravoso per quanti ne subiscono quotidianamente il danno. Ne è colpita l’intera popolazione, ivi comprese le famiglie degli stessi spregiudicati artefici dei misfatti malavitosi.
Ed il costo è incommensurabile, arrivando alla perdita della vita, per irresponsabile mano violenta. Un quadro allucinante che nel cittadino comune ed operoso determina uno stato di apprensione, di timore, di insicurezza quotidianamente, avendo la sventura di viverne o di vederne direttamente il fenomeno, o anche sol venendone frequentemente a conoscenza.
A Napoli Est, ma anche in altri territori della Città, senza andare lontani, il fenomeno delinquenziale, nelle sue variegate estrinsecazioni, ha raggiunto ormai frequenze ravvicinate, pur nella costante opera di contrasto da parte delle Autorità di Polizia ed Ordine pubblico, palesemente non sufficiente e. certamente, non per incapacità dei preposti.
Non abbiamo la bacchetta magica, né tanto meno fanno magia gli interventi, anche consistenti delle Forze dell’Ordine. Certamente encomiabile il recente blitz anti-camorra con i 90 arresti : una maxi operazione effettuata con trecento Carabinieri . Zona di azione la periferia di Napoli, una diecina di giorni or sono (lunedì 20 giugno primissime ore del mattino), proprio nell’area di Napoli Est, a Ponticelli , nel popoloso Rione Conocal. Ne è stato dato grande risalto sulla stampa locale e nazionale e in tutti i telegiornali.
Sufficet? Basta ciò a debellare , almeno a frenare, il dilagato e massivo fenomeno delinquenziale nella Città e nella Zona Est? Encomiabile operazione, dicevamo e ripetiamo, ma non di per sé bastevole soluzione. Occorre continuità e complessità di azioni coordinate: certamente articolate su vari piani, su vari livelli, su vari campi, su vari settori della vita pubblica e privata.
Di certo, allo stato attuale del fenomeno, in tutti i casi, permane sul cittadino un forte danno a carico: un gravame oscillante in un range che va dalla proprietà privata alla esistenza e alla vita. E danno non solo per le vittime dirette, perché altrettanto danno irreparabile viene arrecato alle persone indirettamente colpite, magari nella loro sfera psicologica e salutare.
Lasciamo alla perspicacia dei nostri lettori, Autorità o cittadini che siano, la individuazione e la valutazione della pur ampia gamma dei danni alle cose private e pubbliche (beni, proprietà, mezzi, servizi), derivante dal grave malcostume delinquenziale così largamente diffusosi.
Proviamo pure a valutare quel vivere quotidianamente con l’ansia, la preoccupazione, il presentimento di trovarsi, da malcapitati involontari, coinvolti in atti funesti di scontri armati o di raid comunque violenti, causati da spregiudicati malfattori. E spesso di giovane età.
I danni spesso hanno entità incommensurabili. E ciò può accadere in casa, in un pubblico esercizio, al mercato, in strada, in farmacia, in banca, al pronto soccorso, alla stazione, nei treni, all’aeroporto, all’ospedale, al parco giochi sotto casa …. Nessun luogo è ormai sicuro, purtroppo.
E nella presente disamina non prendiamo in considerazione i disastri e le stragi, ormai troppo frequenti ad opera di folli ed esaltati, presunti guerriglieri “kamikaze” di fantomatiche (?) ISIS. Stragi di caratterizzazione diversa? Ed è pur grave che nessun luogo, in qualsiasi nazione civile, sia escluso dal rischio di tali luttuosi attentati. Quanta responsabilità, nello specifico, ha la incapacità di risolutezza e di efficienza delle “gouvernances” internazionali?
E valgono, invece per tutti, gli interrogativi spesso senza risposta. Chi sono? Chi li gestisce? Chi non ne contrasta o ne argina il fenomeno? In loco, sul territorio, in Città, e via oltre in Regione, in Italia, in Europa… Donde le origini? Donde scaturiscono le devianze comportamentali? Cultura della onnipotenza, del dispregio, del sadismo, della prevaricazione elevata a sistema? E le ingenti somme di danaro nelle complesse maglie del giro della droga, che arriva un po’ dovunque fin sotto casa?
Siamo ormai pervasi da un forte senso di impotenza. C’è rimedio?
Un interrogativo? Qualche considerazione riflessiva dobbiamo pur porcela per avviare un processo di svincolo da simile deteriore andazzo distruttivo di bene comune e di esistenza vitale. Il senso di impotenza collettiva va superato, ridimensionato, annullato. In molti ritengono prioritario avviarne un rimedio. Certamente non facile, ma necessariamente indilazionabile.
E’ assurdo accettare che uno Stato, il nostro non solo, ma anche gli altri, insieme non riescano a stanare e debellare chi alimenta tali follie bestiali di morte? Vorremmo poter capire chi bleffa, chi tradisce l’umana aspirazione di vivere in pace sulla Terra di tutti. Un forte senso di collettività responsabile ancora ci pervade e vorremmo fosse seme fecondo, pur nell’ arido nostro circondario. E’ fuori dubbio che necessita l’impegno di tanti … che diventino sempre di più a formare un unico collettivo ben determinato, pur nella consapevolezza delle difficoltà – enormi – che si troveranno sul cammino del recupero umano, ambientale e di vita.
Ed il primo passo va mosso localmente: a Barra, a Ponticelli, a San Giovanni a Teduccio, e via sull’intero territorio di Napoli Est.
E non va ignorato che la nostra comunità ha un civile Organismo istituzionale, quale la “Sesta Municipalità” che moralmente e legittimamente ha competenza specifica e di pertinente contorno. Tutta la gestione demandatale per giurisdizione e delega deve perseguire una consona tenuta di rotta e di efficienza.
Ai nuovi preposti eletti al governo della Municipalità chiediamo di mostrarci la loro capacità di interpretarne il ruolo, in sintonia con il “popolo sovrano” , magari in forte discontinuità con il passato. E’ la certezza che ci deriva dalla speranza – ultima spiaggia –e che mi fa chiosare:
“Insieme, Cittadini e rinnovata equipe politica municipale. Sapremo darci un nuovo volto e nuovi orizzonti di civile vivere comunitario. Ben inteso in sintonia con un rinnovato spirito di interdipendenza alla pari con Comune di Napoli , con la Regione Campania, con lo Stato, pur nel rispetto dei gradi gerarchici statuari , ma ricavandone le meritorie provvidenze da destinare con oculatezza massima alla Municipalità nel suo insieme” .
Insieme la “Rinascita socio-culturale-ambientale-umana-economica”
I Cittadini della “Sesta” devono pur sentirsi protagonisti della propria collegiale “Rinascita”. E la strada da percorrere, da pretendere, da esigere, da vigilare è fin troppo nota: quella che accomuni tutti nella responsabilità, nella onestà comportamentale, nell’impegno responsabile per il raggiungimento, giorno dopo giorno del quel fine di “ Rinascita a permanente evoluzione”, perseguendo lineari direttive per un nuovo assetto socio-culturale-ambientale-umano-economico” . E il nostro “osservatorio” dovrà focalizzare il nostro stesso ambiente, palmo a palmo , allungando lo sguardo alle pertinenti provvidenze da attingere e farsi riconoscere dal Comune di Napoli, dalla Regione Campania, dalla Nazione e dalla Europa. Già, perché riteniamo imprescindibile la detta ampia connessione in una razionale analisi della tematica “sicurezza”. E avendone ben chiari i lineamenti percorribili ricavarne i progetti su cui tutti insieme procedere e realizzarne soluzione concreta e completa.
Il Popolo in tutte le sue componenti sociali, operative ed economiche è parte importante di tale “complessità” unitamente alla vasta componente Rappresentativa direzionale ed operativa di vertice, mandataria per voto di popolo, a coordinarne, regolarne e disciplinandone la piena ed equilibrata realizzazione di quel Progetto globale finalizzato al pieno godimento del bene Vita sul territorio.
Ecco perché è necessario che le parti attrici, pensatrici e realizzatrici debbano necessariamente interessarsene in ogni fase in totale sintonia, con razionalità e perspicacia. L’improvvisazione ed il pressapochismo politico , nonché il disinteresse superficiale o sciatto di congrue frange di popolo, hanno già prodotto danno incalcolabile e polverizzazione di risorse.
Riteniamo evidenziare ed eloquente il dato elettorale della nostra Municipalità, qui di seguito tabellato, per le valutazioni possibili, pur astenendoci nella sede presente da qualsivoglia commento
Iscritti al voto 90.164 cittadini |
Presidente eletto: Ing. BOGGIA SALVATORE |
Votanti 46.625 pari al 51,71% | Con voti 18.616 pari al 43,59% dei votanti
Appoggiato da 5 liste coalizzate. La percentuale assoluta riferita all’intera platea degli iscritti al voto (90.164) per la IV Municipalità si riduce ad una espressione di circa 1/5, pari al 20,646% . |
NOTA: Ben 7 candidati alla Presidenza in lizza con complessive 16 liste di cui 12 coalizzate su candidati presidente in coalizione comune |
Non sono ammesse improvvisazioni, distrazioni, irresponsabilità, sotterfugi, furbizie.
Occorre sempre, in ogni fase programmatoria o esecutiva, a tutti i livelli e competenze, farsi guidare dalla luce della razionalità.
Ciò vale per tutti, semplici cittadini, operatori nel privato o nel pubblico, dirigenti o subalterni, studenti, insegnanti, operai, impiegati, professionisti, disoccupati, inoccupati, ospiti e turisti, immigrati e richiedenti asilo ed aspiranti alla cittadinanza.
Ognuno in forza di Legge e di Norme dovrebbe sentire la responsabilità di operare nel proprio ambito con la dovuta reciproca dignità e poter beneficiare e godere di quelle provvidenze collegialmente e reciprocamente prodotte.
Non conosco strada diversa per annullare il divario sociale, per ripartire il bene comune equamente fra tutti i cittadini aventi diritto, in quanto produttori per dovere.
La rappresentanza direttiva politica? Che sia all’altezza del buon governo consapevole di doversi e sapersi far guidare e dirigere alla luce della razionalità.
E se nel bimbo all’asilo, nel giovanissimo alunno delle elementari e delle medie, nel giovane studente degli istituti professionali o liceali, nello studente universitario si riuscisse ad inculcare il senso del dovere, dell’apprendimento e del sapere …. Saremmo sulla buona strada del Rinnovamento.
E se nell’operaio, nell’impiegato pubblico e priva to, negli insegnanti e docenti, nei professionisti di ogni cultura e livello, nei funzionari e nei dirigenti maturasse folgorante un deciso senso del dovere, scevro da egoistica sete di illeciti e famelici guadagni e arricchimenti… Bè! Avremo imboccato la strada del Rinnovamento.
E se i politici, destinatari tutti della presente, abbiano tutti già raccolto l’invito, trovandosi già in sintonia … la via del “Rinnovamento” ci porterebbe speditamente nel Rinnovamento.
E i malavitosi? La repressione ? la Forza pubblica? Il quadro raccapricciante sotto i nostri occhi? E le ferite che ci portiamo nel cuore, nella mente, sul corpo ?
Non abbiamo la bacchetta magica. Nessuno fa magie, il trucco sarebbe evidente.
Ma la speranza nessuno ce la può negare. E sempre l’ultima a morire.
Napoli, 30 giugno 2016 – Gerdo Nigro